Audizione del Prof. Avv. Alessandro del Ninno presso la Commissione Giustizia del Senato della Repubblica.
Intervento sul disegno di legge di conversione del d.l.28/2020.
Nella seduta della Commissione Giustizia (II) del Senato il Prof. Avv. Alessandro del Ninno è intervenuto in qualità di esperto in audizione informale per i lavori di conversione in legge del decreto legge 28/2020, che all'articolo 6 reca la disciplina sul sistema nazionale di allerta COVID-19 (piattaforma + app di contact tracing). Nel suo intervento, il Prof. Avv. Alessandro del Ninno ha - tra gli altri aspetti - evidenziato:
1. lo scarso coordinamento di tutte le norme data protection emanate nell’attuale contesto emergenziale (ivi incluse previsioni tra loro contrastanti tra d.l. 18/2020 art. 14 - ora art. 17-bis della L. 27/2020 - d.l. 28/2020, art. 6, d.l. 30/2020 e gli articoli 7, 11 e 13 del recentissimo Decreto Rilancio);
2. il delicatissimo aspetto della effettiva anonimizzazione dei dati, nella prospettiva delle chiare indicazioni elle Linee Guida EDPB 4/2020 e alla luce del parere 5/2014 WP sulle tecniche di anonimizzazione;
3. i dubbi sulla reale assenza di conseguenze se non si installa l'app (che dovrebbe essere su base volontaria), per come è tecnicamente redatta la relativa norma, che lascia aperta la possibilità di una condizionalità rispetto all'esercizio di diritti;
4. la tempistica di realizzazione del sistema, nella prospettiva dei numerosi adempimenti da implementare sia tecnicamente che dal punto di vista documentale.
Il resoconto sommario della seduta è disponibile qui.
1. lo scarso coordinamento di tutte le norme data protection emanate nell’attuale contesto emergenziale (ivi incluse previsioni tra loro contrastanti tra d.l. 18/2020 art. 14 - ora art. 17-bis della L. 27/2020 - d.l. 28/2020, art. 6, d.l. 30/2020 e gli articoli 7, 11 e 13 del recentissimo Decreto Rilancio);
2. il delicatissimo aspetto della effettiva anonimizzazione dei dati, nella prospettiva delle chiare indicazioni elle Linee Guida EDPB 4/2020 e alla luce del parere 5/2014 WP sulle tecniche di anonimizzazione;
3. i dubbi sulla reale assenza di conseguenze se non si installa l'app (che dovrebbe essere su base volontaria), per come è tecnicamente redatta la relativa norma, che lascia aperta la possibilità di una condizionalità rispetto all'esercizio di diritti;
4. la tempistica di realizzazione del sistema, nella prospettiva dei numerosi adempimenti da implementare sia tecnicamente che dal punto di vista documentale.
Il resoconto sommario della seduta è disponibile qui.