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Right to be forgotten: the Court of First Instance of Paris forces Google to remove the private pictures from the web in the Max Mosley case.
Il Tribunale civile di Parigi afferma la responsabilità del motore di ricerca sui contenuti ed obbliga Google a rimuovere automaticamente dal motore di ricerca tutte le foto riguardanti un festino privato.
Il Tribunale de Grand Istance di Parigi - giurisdizione che si occupa principalmente dei diritti della persona - entra nel dibattito sull'equilibrio tra libertà di informazione e privacy nel web con una decisione dagli effetti assai rilevanti.
Il caso è quello, famosissimo, dell'ex presidente della Formula 1, Max Mosley, immortalato cinque anni fa nel corso di incontri sadomasochistici filmati con microcamere nascoste. La questione posta da Mosley alla corte francese è davvero di principio. L'ex patron del circo automobilistico chiede infatti che Google, in quanto motore di ricerca e in qualitè di fornitore di servizi in rete, intervenga a far sparire dalla lista delle ricerche automatiche (o presunte tali) le nove immagini privatissime costategli per certi versi la reputazione, e che altre corti londinesi e francesi avevano già tacciato di "violazione di privacy".
E il tribunale parigino ha dato ragione a Mosley.
Google ha subito annunciato che appellerà la sentenza, anche perché è destinata a creare preoccupazioni ai sostenitori della libertà di Internet.
(Fonte: Il Sole 24 Ore - Pag. 35 - A. Galimberti).
Il Tribunale de Grand Istance di Parigi - giurisdizione che si occupa principalmente dei diritti della persona - entra nel dibattito sull'equilibrio tra libertà di informazione e privacy nel web con una decisione dagli effetti assai rilevanti.
Il caso è quello, famosissimo, dell'ex presidente della Formula 1, Max Mosley, immortalato cinque anni fa nel corso di incontri sadomasochistici filmati con microcamere nascoste. La questione posta da Mosley alla corte francese è davvero di principio. L'ex patron del circo automobilistico chiede infatti che Google, in quanto motore di ricerca e in qualitè di fornitore di servizi in rete, intervenga a far sparire dalla lista delle ricerche automatiche (o presunte tali) le nove immagini privatissime costategli per certi versi la reputazione, e che altre corti londinesi e francesi avevano già tacciato di "violazione di privacy".
E il tribunale parigino ha dato ragione a Mosley.
Google ha subito annunciato che appellerà la sentenza, anche perché è destinata a creare preoccupazioni ai sostenitori della libertà di Internet.
(Fonte: Il Sole 24 Ore - Pag. 35 - A. Galimberti).