TUTELA DEI DATI PERSONALI
Comitato europeo per la protezione dei dati personali: pubblicato il Rapporto della Task Force Cookie Banner .
Il rapporto a cura della Task Force Cookie Banner reso disponibile oggi dal Comitato europeo per la protezione dei dati personali dimostra – ancora una volta – come la quasi totalità delle piattaforme elettroniche violi attualmente le regole sui cookie e sulle tecnologie di tracciamento on line, non rispettando l’articolo 5(3) della Direttiva ePrivacy sulla acquisizione del consenso, il GDPR e i provvedimenti delle Autorità di controllo nazionali (fa bene il rapporto a ricordare che la normativa primaria da tenere in considerazione sul tema è quella nazionale di ciascun singolo Stato membro attuativa della Direttiva 2022/58: il GDPR si applica difatti solo ai trattamenti di dati personali successivi al placement o alla lettura dei cookies).
Proprio perché la tematica della cookie compliance rischia di scontare le scelte normative nazionali diverse da Stato a Stato (oggi un vero problema per gli editori di siti e piattaforme raggiungibili nei vari Stati), il rapporto rappresenta una base comune che le autorità di protezione dei dati hanno concordato nella loro interpretazione delle disposizioni applicabili della Direttiva relativa alla vita privata e alle comunicazioni elettroniche (2002/58/CE) e del GDPR.
Il rapporto presenta dunque la “posizione comune” delle Autorità data protection su: (a) norme applicabili; (b) pulsanti di rifiuto; (c) caselle preselezionate; (d) design di link ingannevoli; (e) colori ingannevoli dei pulsanti e contrasto grafico tra pulsanti; (f) affidamento su interessi legittimi e ulteriore trattamento; (g) classificazione imprecisa dei cookie essenziali; (h) pulsanti e icone per la revoca del consenso.
Proprio perché la tematica della cookie compliance rischia di scontare le scelte normative nazionali diverse da Stato a Stato (oggi un vero problema per gli editori di siti e piattaforme raggiungibili nei vari Stati), il rapporto rappresenta una base comune che le autorità di protezione dei dati hanno concordato nella loro interpretazione delle disposizioni applicabili della Direttiva relativa alla vita privata e alle comunicazioni elettroniche (2002/58/CE) e del GDPR.
Il rapporto presenta dunque la “posizione comune” delle Autorità data protection su: (a) norme applicabili; (b) pulsanti di rifiuto; (c) caselle preselezionate; (d) design di link ingannevoli; (e) colori ingannevoli dei pulsanti e contrasto grafico tra pulsanti; (f) affidamento su interessi legittimi e ulteriore trattamento; (g) classificazione imprecisa dei cookie essenziali; (h) pulsanti e icone per la revoca del consenso.
