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La CGUE respinge il ricorso presentato da Whatsapp per annullare la decisione vincolante dell'EDPB su un'ammenda di 225 milioni di euro.

La Corte di giustizia dell'Unione europea («CGUE»), con la sua decisione nella causa T-709/21, WhatsApp Ireland/EDPB, a seguito del ricorso di Whatsapp contro la decisione vincolante di risoluzione delle controversie del Comitato europeo per la protezione dei dati («EDPB»), adottata il 28 luglio 2021, che ha portato la Commissione irlandese per la protezione dei dati («DPC») a infliggere un'ammenda di 225 milioni di euro contro Whatsapp, ha emesso la prima sentenza su una domanda di annullamento di una decisione vincolante del Comitato europeo per la protezione dei dati, adottata sulla base del regolamento generale sulla protezione dei dati (regolamento (UE) 2016/679) («RGPD»).

La CGUE ha respinto il ricorso proposto da Whatsapp in quanto irricevibile poichè non diretto contro un atto impugnabile ai sensi dell'articolo 263 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (in prosieguo: il «TFUE»).

Inoltre, WhatsApp non è direttamente interessata dalla decisione impugnata, ai sensi dei criteri di legittimazione ad agire di cui all'articolo 263 TFUE.

Tuttavia, secondo la CGUE, la validità della decisione impugnata può essere contestata dinanzi a un giudice nazionale, che potrebbe presentare una domanda di pronuncia pregiudiziale alla CGUE.

Il comunicato stampa della CGUE è disponibile (in inglese) qui.
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