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TUTELA DEI DATI PERSONALI

Garante privacy: eccessiva la raccolta di dati dalla fatturazione elettronica in ottica anti-evasione.

Il Garante privacy ha ha inviato alla commissione Finanze della Camera, dove si sta esaminando il decreto fiscale (Dl 124), una memoria con la quale si stigmatizza la mole di dati raccolti attraverso la fatturazione elettronica e la previsione di conservarli per otto anni.

Ad avviso dell’Autorità, l’archiviazione dei dati dei file in formato .XML nelle modalità previste dal Decreto sarebbe del tutto sproporzionata rispetto alle finalità perseguite dall’Agenzia delle Entrate. In particolar modo, l’Autorità contesta la conservazione integrale delle fatture elettroniche al punto che la previsione di cui all’art. 14 del disegno di legge “renderebbe, infatti, la norma illegittima per contrasto con il principio di proporzionalità del trattamento dei dati, assurto nella giurisprudenza della Corte di giustizia a parametro ermeneutico essenziale in materia”. L’archiviazione per 8 anni prevista dalla norma concernerebbe i documenti completi di ogni informazione inserita in fase emissione, ossia ciascuna e-fattura emessa o ricevuta nel Paese sarebbe conservata “comprensiva dei dati non fiscalmente rilevanti (anche, naturalmente, dei destinatari delle prestazioni fatturate) e di quelli inerenti alla descrizione delle prestazioni fornite, ai fini dell’esecuzione di controlli puntuali nell’ambito di accertamenti fiscali e verifiche, anche da parte della Guardia di finanza”.

Un forma di retention che appare dunque ingiustificata anche trattasi di una mole ingente di dati non funzionali allo scopo che – causa archiviazione accentrata – potrebbe prestarsi ad usi impropri e al rischio di attacchi informatici.
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