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TUTELA DEI DATI PERSONALI

Corte di Cassazione: le sanzioni comminate dal Garante privacy se non riscosse si prescrivono in 5 anni.

La sentenza della Corte di Cassazione 1° agosto 2023, n. 23405 conferma che le sanzioni amministrative comminate dal Garante Privacy e non riscosse si prescrivono decorsi 5 anni tra la contestazione del fatto e la notifica della cartella con la sanzione irrogata.

L'Autorità Garante ha fatto ricorso per cassazione deducendo tra le altre cose il fatto che il Tribunale avesse accolto l'eccezione di prescrizione sollevata dal ricorrente (un Comune destinatario di una sanzione) sulla base del mero rilievo del decorso di un periodo superiore ai 5 anni tra la contestazione della violazione e la notifica della cartella di pagamento, senza avvedersi del disposto di cui all'art. 18, comma 5, D.Lgs. n. 101/2018, in virtù del quale l'entrata in vigore di tale decreto ha determinato l'interruzione del termine di prescrizione del diritto a riscuotere le somme dovute di cui all'art. 28 L. n. 689/1981.

Tuttavia i supremi giudici hanno dichiarato infondato il motivo di ricorso, richiamando la sentenza n. 260/2021 con la quale la Consulta aveva dichiarato incostituzionale, per violazione dell'art. 3 Cost., l'art. 18, comma 5, D.Lgs. n. 101/2018, il quale stabilisce, con disposizione transitoria, «a decorrere dalla sua entrata in vigore, l'interruzione ex lege del termine di prescrizione per i procedimenti sanzionatori, soggetti alla disciplina del d.lgs. n. 196 del 2003, che, alla data di applicazione del regolamento n. 679/2016/UE, siano stati avviati, ma non ancora definiti con l'adozione dell'ordinanza-ingiunzione». 
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