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Agenzia delle Entrate: circolare n. 25/E sui profili fiscali dello smart working.
Con la circolare n. 25/E del 18 agosto 2023, l'Agenzia delle Entrate ha illustrato i profili fiscali del c.d. smart working nonché la disciplina tributaria dei lavoratori frontalieri, in vista delle novità introdotte dalla L. n. 83/2023.
Oggetto di analisi sono in particolare:
Con riguardo alla residenza fiscale delle persone fisiche che lavorano da remoto, l'Agenzia delle Entrate indica che i criteri da applicare sono quelli oggetto degli artt. 2 e 3 TUIR, cioè il lavoro si ritiene svolto dove il lavoratore è fisicamente presente per svolgere l'attività remunerativa.
Con riferimento, invece, al regime speciale dei lavoratori impatriati che lavorano da remoto, l'Agenzia specifica che esso si applica anche a coloro che spostano la residenza in Italia anche se lavorano per un datore di lavoro estero.
Si ricorda che si considerano residenti nello Stato italiano le persone fisiche che nel periodo d'imposta rispettano una delle seguenti condizioni:
La L. n. 83/2023 ha alzato la franchigia per i redditi di lavoro dipendente a 10mila euro e la base imponibile IRPEF è calcolata al netto degli assegni di sostegno erogati dagli Stati esteri ai lavoratori italiani che svolgono l'attività nel medesimo.
Oggetto di analisi sono in particolare:
- le istruzioni applicative sui profili fiscali del lavoro da remoto, con particolare attenzione ai più recenti orientamenti della prassi in materia, anche ai fini dell'applicazione dei regimi agevolativi rivolti alle persone fisiche che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia per svolgere un'attività di lavoro prevalentemente nel territorio italiano;
- la disciplina speciale riguardante i lavoratori frontalieri in vista delle novità oggetto della nuova L. n. 83/2023.
Con riguardo alla residenza fiscale delle persone fisiche che lavorano da remoto, l'Agenzia delle Entrate indica che i criteri da applicare sono quelli oggetto degli artt. 2 e 3 TUIR, cioè il lavoro si ritiene svolto dove il lavoratore è fisicamente presente per svolgere l'attività remunerativa.
Con riferimento, invece, al regime speciale dei lavoratori impatriati che lavorano da remoto, l'Agenzia specifica che esso si applica anche a coloro che spostano la residenza in Italia anche se lavorano per un datore di lavoro estero.
Si ricorda che si considerano residenti nello Stato italiano le persone fisiche che nel periodo d'imposta rispettano una delle seguenti condizioni:
- sono iscritti all'anagrafe della popolazione residente anche se il lavoro è svolto all'estero;
- hanno domicilio e/o residenza in Italia.
La L. n. 83/2023 ha alzato la franchigia per i redditi di lavoro dipendente a 10mila euro e la base imponibile IRPEF è calcolata al netto degli assegni di sostegno erogati dagli Stati esteri ai lavoratori italiani che svolgono l'attività nel medesimo.
