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Adottato definitivamente il Data Act, presto la pubblicazione del Regolamento UE in Gazzetta.

Il Consiglio UE ha formalmente adottato oggi in via definitiva il Data Act, chiudendo le negoziazioni del trilogo.

Il nuovo regolamento sulle norme armonizzate in materia di accesso equo ai dati e del loro uso (Normativa sui Dati) sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'UE nelle prossime settimane e si applicherà dopo 20 mesi.

Il Data Act impone ai produttori e ai fornitori di servizi l'obbligo di consentire ai propri utenti, siano essi aziende o privati, di accedere e riutilizzare i dati generati dall'uso dei loro prodotti o servizi. Il nuovo regolamento consentirà infatti agli utenti di dispositivi connessi, che vanno dagli elettrodomestici intelligenti alle macchine industriali intelligenti, di accedere appunto ai dati generati dal loro utilizzo, che spesso vengono raccolti esclusivamente da produttori e fornitori di servizi.

Gli utenti potranno inoltre condividere tali dati con terze parti: ad esempio, i proprietari di auto potranno scegliere in futuro di condividere determinati dati del veicolo con un meccanico o la propria compagnia assicurativa. La nuova legge mira, inoltre, a facilitare il passaggio da un fornitore di servizi di trattamento dei dati all'altro, mette in atto misure di salvaguardia contro il trasferimento illecito dei dati e prevede lo sviluppo di norme di interoperabilità per il riutilizzo dei dati tra settori.

Il Data Act introduce per individui e aziende un diritto di portabilità rafforzato, fissando ulteriori regole per copiare o trasferire facilmente i dati (personali e non personali) da diversi servizi, in cui i dati vengono generati attraverso oggetti, macchine e dispositivi intelligenti (viene introdotta la distinzione tra «dati di prodotto» e «dati relativi ai servizi»).  

La nuova legge garantisce infine:
  • un adeguato livello di protezione dei segreti commerciali e dei diritti di proprietà intellettuale, accompagnato da garanzie pertinenti contro possibili comportamenti abusivi;
  • meccanismi di risoluzione delle controversie;
  • misure per prevenire l'abuso degli squilibri contrattuali nei contratti di condivisione dei dati a causa di clausole contrattuali abusive imposte da una parte con una posizione negoziale significativamente più forte;
  • passaggio più facile da un fornitore di servizi cloud all'altro;
  • agli enti pubblici, alla Commissione, alla Banca centrale europea e agli organismi dell'UE di accedere ai dati detenuti dal settore privato e utilizzarli in circostanze eccezionali, in particolare in caso di emergenza pubblica, come inondazioni e incendi boschivi, o per svolgere un compito di interesse pubblico.
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